IVECO TURBOSTAR, 1984

 
Iveco 190.42 Turbostar, 1984.

I primi esemplari di 190 Turbostar vengono dati "in pasto" alla stampa specializzata Italiana per le prove su strada nel luglio del 1984. Le prime foto su Tuttotrasporti appaiono sul numero di settembre. Il colore ufficiale della presentazione e’ il grigio chiaro metallizzato. Mai prima d’ora si era visto un camion di quel colore, destinato fino ad allora alle ammiraglie “da commenda”. Le prime versioni fotografate sono tutte di colore grigio chiaro metalizzato ( solo successivamente alla presentazione ufficiale saranno applicate le caratteristiche strisce decorative a 3 bande, che rimarranno caratteristiche a tutta la serie, abbandonando così le decorazioni diagonali che si erano viste in precedenza sui 190 ). Alla sua uscita e’ equipaggiato con 2 motorizzazioni: il 190.33 ed il 190.42. Il primo utilizza il già conosciuto 6 cilindri in linea di 13.798 sovralimentato con intercooler, la cui potenza e’ di 330 cv; il secondo e’ equipaggiato con il collaudato ed affidabile otto cilindri a V turbo da 17174, gia’ montato sul 190.38 turbo del 1981, ma che con l’applicazione di due turbocompressori raggiunge la ragguardevole potenza, per quegli anni, di 420 cv. Per quanto riguarda il cambio, i nuovi Turbostar possono montare indifferentemente lo ZF ECOSPLIT a 16 marce sincronizzate oppure il FULLER a 13 marce da innesto rapido. Da segnalare il fatto di poter avere, a richiesta, il dispositivo ABS di antibloccaggio dei freni.

Il Turbostar sotto il profilo tecnico e' nato come uno sviluppo tecnico del predecessore IVECO 190.38 Turbo: sono oltre 2000 le componenti modificate dal modello precedente, un accurato studio che ha riguardato sopratutto la cabina, un lavoro di collaudo e messa a punto del mezzo che e' durato 24 mesi . I primi test sono iniziati nel settembre del 1982: i prototipi del Turbostar hanno girato sulla pista Iveco di Markbronn (ULM, Germania), altri in Finlandia ed altri sulla pista di Nardo' (Lecce, Italia). Nello stesso anno i risultati di una ricerca marketing, voluta da Iveco e condotta su un campione di oltre 2000 camionisti internazionali, hanno dimostrato che i fattori piu' importanti tenuti in considerazione dagli autisti per l'acquisto di un nuovo mezzo sono rappresentati dal COMFORT e dalle PRESTAZIONI. Per questo l'impegno maggiore dei progettisti IVECO verso il nuovo modello viene profuso nella riprogettazione della cabina, abbinata ad altri particolari importanti come le sospensioni a bassa frequenza della cabina ed al nuovo cambio.

Taormina 1984, prestentazione.

E se la telaistica e’ quella già conosciuta dei precedenti 190, la cosa che più colpisce fin dalla sua presentazione ufficiale (avvenuta appunto nel luglio del 1984 a Taormina, dove il Turbostar e' immerso in una piscina, nel mezzo di uno spettacolare gioco di specchi ed acqua), e’ infatti proprio la cabina. A prima vista appare del tutto inedita, ma osservandola bene comunque si vede trasparire un po’ la parentela con la precedente T-range ( quella del 190.38 per intenderci ): innanzitutto e’ più larga, ma il family feeling rimane, continuando a mantenere il pannello frontale diviso tra mascherina in basso e superficie liscia sopra, che prosegue sul fianco con le nervature, proprio come i vecchi 190. La portiera invece rimane identica, mantenendo il caratteristico deflettore angolare, solo la maniglia si abbassa e diventa di resina. Il parafango si accorda adesso al paraurti grazie agli scalini e anziché essere perfettamente circolare, presenta una semicurva. Le luci di ingombro superiori passano di fianco e diventano bi-direzionali.

I rigorosi studi nella galleria del vento presso il centro ricerche della Fiat di Orbassano hanno permesso di avere una cabina eccezionalmente aerodinamica, con un CX dello 0,53; di seguito alcune immagini degli studi sulla maquette in scala del modello del Turbostar, in versione pressoche' definitiva. In particolare le prove, una con filetti aerodinamici e l'altra con diffusore di fluido, servono per studiare i benefici effetti sulla aerodinamica del mezzo montando lo spoiler sopracabina.

Vengono riprese alcune caratterizzazioni essenziali del 190.38 Turbo Special dell’anno prima, del quale capiamo a questo punto il suo ruolo di “esercizio di stile”. Innanzitutto il tetto: e’ visibilmente piu’ alto che sulla T-range;  inoltre a richiesta e’ montato uno spoiler regolabile in altezza (che si adatta quindi al semirimorchio trainato) completo di vano illuminato con scritta IVECO, sono montati i deflettori angolari (che inglobano gli indicatori di direzione ), il paraurti anteriore in resina ingloba di serie fendinebbia e fari di profondità nello spoiler sottostante, gli specchi retrovisori sono regolabili elettricamente ed inoltre sbrinabili, viene ripreso il grigliato laterale che copre il vetro della cuccetta. E così non sarà più possibile per nessuno attaccare al vetro le foto delle pornostar o dei santi (a seconda dei gusti e delle credenze…). Sulla parete posteriore non ci sono più i vetri che hanno resistito fino al 190.35.


E se l’impostazione di guida si mantiene la solita di IVECO, quindi con il sedile molto avanzato “sul volante” orizzontale, in cabina e' possibile subito notare il nuovo cruscotto che, pur mantenendo strumentazione tipicamente Iveco di quegli anni, anticipa di qualche anno la tendenza dei costruttori (in primis per Scania) che prevede una ampia consolle che avvolge il guidatore fin sul suo lato destro, sostituendo il cruscotto lineare e piatto dei T-range. Nella consolle centrale viene installato la centrale di comando per il condizionatore d’aria, di serie, oltre ad un tavolino estraibile, mentre la parte a fianco del guidatore e’ completata da una serie di comandi per fari e sbrinamenti. Nella dotazione di serie del Turbostar prima versione figurano, inoltre: tendine oscuratrici (oramai di serie in tutti i trucks dei primi anni ’80), sedili a sospensione pneumatica, vano con chiusura sotto-chiave, vetri elettrici su entrambe le porte, due cuccette, i fari supplementari inglobati nello spoiler, armadio appendi-abiti alle spalle del conducente, lava-tergi fari. Tra i principali optional che e' possibile ordinare sulla versione 1984 citiamo: visiera parasole, spoiler superiore, frigo con fornello scaldavivande.

Tuttotrasporti, ottobre 1984.

La prova su strada effettuata da Tuttotrasporti e' pubblicata sul numero di Febbraio 1985. Il 190.42 che tanto entusiasma i diriver della rivista e' dotato di cambio ZF a 16 rapporti e viene abbinato ad un semirimorchio Cardi zavorrato per un peso complessivo di 42,97 ton. E' il mezzo di cui, in questi mesi, tutti parlano, tecnici, appassionati e autotrasportatori. Un incondizionato elogio arriva subito per le doti del suo 8V turbo, "molto potente ma sopratutto dotato di una coppia eccezionale...le possibilita' di questo motore sono incredibili e soltanto un'autostrada come quella della Cisa e' in grado di fornire una dimostrazione eloquente di cosa sia in grado di fare il 190.42". La cabina riceve commenti positivi sia per l'arredamento che per le dotazioni di serie, ridefinendo cosi' gli standard di comfort per i veicoli industriali. Al momento della prova su strada il prezzo di listino (IVA esclusa) del Turbostar 190.42 e' di lire 112.040.000 per la versione trattore equipaggiata con cambio Fuller e di lire 113.580.000 per la versione con cambio ZF. "Chi vuole la maxi potenza ha a disposizione il 190.42, veicolo eccezionale per prestazioni e con un consumo proporzionato al rendimento. Sterzo, frizione, freni, cambio e sospensioni meritano un punteggio pieno: per il comfort ci sentiamo di dare tranquillamente un 10 e lode" (Tuttotrasporti febbraio 1985) . Iveco con il suo Turbostar apre la strada a un nuovo tipo di camion.

Le immagini sono tratte dalla rivista Tuttotrasporti n. 50 del febbraio 1985, servizio di Prova su strada dell'Iveco 190.42 Turbostar, da pag. 52 a pag. 57, per gentile concesisone dell'editore.Tutti i diritti riservati. © Tuttotrasporti Editoriale Domus 1978.

Da notare che, al momento della sua uscita il Turbostar, benché partorito interamente in periodo Iveco, usciva ancora con il logo Fiat sulla mascherina,  in basso a destra, probabilmente a voler sottolineare ancora una volta la discendenza del nuovo nato dai mitici Fiat 684 e 619 con cabina H dei primi anni ’70, utilizzati in tutto il mondo. Il lancio del Turbostar fu seguito da una massiccia campagna pubblicitaria che prevedeva inserzioni a piena pagina sulle riviste specializzate e affissioni murali: ecco di seguito una pubblicità di fine 1985.

Pubblicita' IVECO, dicembre 1985.

Il 190.33, gia' dai primi anni di commercializzazione, paga lo scotto della poca potenza rispetto alla concorrenza, sia sul mercato interno che nel mercato europeo. Dopo poco tempo, viste le modeste vendite, nel 1987 viene sostituito dal 190.36, equipaggiato con il 6 cilindri in linea di 13.798 cc e potenza di 360 cv, rendendo cosi' la versione " più piccola " maggiormente consona alle gamme “medie” delle flotte europee. Successivamente nel 1990 la potenza verrà elevata a 377 cv ma manterrà la sigla .36.


Il Turbostar “ I^ serie 1984” (qui parliamo di quello) sarà prodotto fino al 1989: al Salone Internazione del Veicolo Industriale e Commerciale di Torino di aprile 1989 verrà presentato il nuovo Turbostar 190.48, e con esso saranno adottati a cascata sulla gamma Turbostar tutti gli aggiornamenti introdotti dal nuovo modello.

IVECO 190.48 Turbostar, 1989.

Europalace
Cabina Europalace: verso la fine degli anni ’90 la carrozzeria olandese Estepe lanciò una personalizzazione a tetto alto, con padiglione del tipo Volvo Globetrotter retro-illuminato,  da applicare al posto del tetto normale del Turbostar. L’operazione prevedeva la sostituzione completa del tetto originale con quello rialzato “Estepe”. Qualche esemplare così modificato e’ arrivato in Italia come esemplare di importazione
parallela, suscitando la curiosità di chi lo incrociava per strada.

Catalogo inglese Iveco Turbostar 190.33 - 190.42, anno 1984. Catalogo Turbostar, 1984.

Il modellino Italeri esce sul catalogo Italeri nel finire del 1987. E' contraddistinto dal cod. 782. Il kit ricalca perfettamente, per quanto riguarda la meccanica, il 190.38 Special. La cabina invece e' tutta inedita ed e' di facile costruzione, oltre che ben particolareggiata. Un appunto lo si puo' muovere al paraurti anteriore che appare leggermente sproporzionato negli angoli ed allo spoiler superiore il cui profilo non segue la curvatura dell'originale. Questo kit che rappresenta la versione 1984 e' diventato gia' dopo pochi anni introvabile, forse anche per causa del fatto che l'attenzione si e' spostata sulla seconda versione del 1989.

Italeri, cod. 782.