DAF 2800, 1973.
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Il DAF 2800 del 1973.
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Il DAF 2800 viene presentato nel dicembre del 1972 e commercializzato a partire dal gennaio 1973. Il progetto di questo nuovo mezzo per la casa olandese riveste una notevole importanza. Ingenti sono gli investimenti legati alla sua industrializzazione, che comporta la completa riorganizzazione dei siti produttivi della DAF: per questo vengono costruti due nuovi stabilimenti per la produzione del nuovo veicolo, uno stabilimento ad Eindhoven e l'altro a Oevel, vicino al confine con il Belgio, dove era gia' presente la sede storica. Sono solo due gli anni che portano allo sviluppo del nuovo 2800. La cabina riprende essenzialmente le linee squadrate ad angolo vivo della vecchia ammiraglia olandese, il DAF 2600 (presentato al Salone RAI di Amsterdam del 1962) e del quale il 2800 si pone l'obiettivo di ripeterne il grandissimo successo commerciale avuto negli anni passati, e che ha permesso all'azienda olandese di essere conosciuta in tutta Europa. A caratterizzare la cabina in puro stile DAF rimane il parabrezza, non molto ampio per la verita', squadrato sui lati ma ora in un pezzo unico, e rimane anche il tipico deflettore sulla portiera con "scalino" verso il finestrino. Importante e' notare che la cabina montata sul nuovo 2800 e' sostanzialmente uno sviluppo della stessa cabina che equipaggia la versione leggera serie F1600 - F2200 ( che nel 1972 diventeranno 1200 e 1400 ) presentata dalla casa olandese gia' nel corso del 1970.
Questo mezzo leggero e' il primo DAF equipaggiato con cabina ribaltabile, per facilitare gli inteventi meccanici al motore ( detta anche tilt - cab ). Con importanti modifiche alla calandra anteriore, che viene equipagiata ora con griglia di maggiori dimensioni ed una inedita coppia di fari circolari che pare ripresa direttamente dalla vecchia serie 2600 ( i fari da rettangolari diventano circolari e passano dal paraurti alla calandra ) questa cabina opportunamente allargata ed allungata di oltre 20 cm per ospitare una ampia zona notte con 2 cuccette, fa il suo debutto con una linea completamente inedita sulla serie 2800. Esteticamente il mezzo acquista una notevole aggressivita', e questo e' anche dovuto al fatto che la cabina, per ospitare i motori dal maggior ingombro, e' posta in posizione rialzata rispetto alla serie media di circa 30 cm ( oltre ovviamente al fatto che il veicolo essendo un pesante monta ruote di diametro maggiore ). Per questo motivo la portiera mantiene il taglio curvilineo del parafango, benche' questo non interferisca con la sua apertura. I gradini per accedere alla cabina sono ora due, sempre esterni. La scritta DAF compare sempre sulla mascherina anteriore in lettere singole centralmente, mentre non e' riportata nessuna scritta identificativa del mezzo, almeno sui primi esemplari. La finestratura e' posta su tutti i lati della cabina, anche sulla parte posteriore. Sul tetto spiccano due luci di ingombro ai lati. La plancia mostra un andamento tipicamente lineare, con gli strumenti di controllo e i comandi raggruppati di fronte al guidatore, come d'altronde i canoni stilici dell'epoca prevedevano. Due ampie cucciette ( di qui quella superiore riposizionabile ) sono poste alle spalle dei sedili (quello passeggero con braccioli e poggiatesta) mentre le tendine di oscuramento completano l'equipaggiamento. Nel corso del 1975, come tante altre case produttrici, viene presentata una versione con equipaggiamento speciale per i trasporti su lunga distanza, specificatamente pensata per il Medio - Oriente, per seguire il boom del momento. Denominata "Supercontinental", esternamente questa versione si distingueva per un completo bull-bar con griglia a protezione dei fari anteriori, della mascherina e addirittura del parabrezza, mentre all'interno era equipaggiato con un modulo-cucina (sistemato sotto la brandina inferiore: addossando la brandina alla parete posteriore si aveva accesso al modulo cucina, ma questo escludeva di fattola presenza della seconda cuccetta) ed un tavolo ribaltabile sul cruscotto dalla parte passeggero. Non molte per la verita' furono le versioni prodotte con questo equipaggiamento extra. Il camion al suo esordio e' equipaggiato con il ben conosciuto motore di 11,6 litri e potenza di 280 CV, da cui appunto la sigla 2800. Motore sovralimentato e per la prima volta equipaggiato di scambiatore di calore " intercooler". Nel corso degli anni successivi la gamma si allarghera' e il DAF 2800 sara' equipaggiato con motori di 230 CV(motore DKA1160) - 260 CV (motore DKTD1160) - 290 CV (motore DKT1160) - 320 CV (motore DKS1160), disponibile sia in versione trattore per semirimorchi che autotelai cabinati (4x2 - 6x2 - 6x4). Nel 1980 viene presentata la versione bonneted con "muso": identificata dalla sigla N2800, successivamente sara' affiancato nel 1985 dal N3300. Specificatamente pensata per il mercato Africano e per il mercato Medio-Orientale (Arabia Saudita in primis) la versione N sara' commercializzata anche in alcune nazioni europee nella classica versione da cantiere ( 6x4 ). Adotta la cabina corta della Magirus, riconoscibile per l'ampio finestrino posteriore , davanti le viene messo un ampio cofano dalle linee squadrate con due fari rotondi ai lati, dalla linea vagamente anonima e poco personale. La meccanica ovviamente e' la medesima dei fratelli a cabina avanzata. Viene realizzata anche una versione trattore 6x4 con cabina letto in box separato "aggiunto" sul modello dei trucks americani (2800 NTT). La versione N sara' prodotta sino al 1989, in non molte unita' a dire il vero. Il 1982 e' un anno molto importante per la casa olandese: diverse sono le novita' che si concentrano al RAI di Amsterdam del febbraio 1982. A questo salone la DAF espone il top di gamma con livree particolari e superaccessoriate, come d'altronde in voga nei primi anni '80, denominati "Supertrucks". Ecco cosa la casa olandese presenta in occasione di quel salone.
Viene presentato il 2800 "seconda generazione": la cabina al suo interno riceve alcuni aggiornamenti sia per quanto riguarda la meccanica che gli equipaggiamenti. Sono nuovi i rivestimenti interni della cabina, cambia il volante e viene aggiornato anche il quadro strumenti. Viene creata la predisposizione per l'aria condizionata integrata alla consolle centrale. Esteticamente cambia la griglia anteriore e variano di posizione anche le scritte identificative. Lateralmente sotto ai finestrini si aggiunge una fascia nera che riporta il logotipo del mezzo. I motori che equipaggiano la nuova gamma sono i gia' conosciuti: DKTD 1160 con potenza di 256 cv, DKS 1160 con potenza di 310 cv e si aggiunge il nuovo motote DKS 1160 E con potenza di 280 cv, dove E sta per Economy. Infatti si tratta di una versione ( che sostituisce il precedente DKT 1160 di 290 cv) che con particolari accorgimenti al turbocompressore permette una coppia elevata a un basso numero di giri pur mantenendo un basso consumo di gasolio. Viene presentata la serie 2500. Si tratta di una serie di veicoli medio-pesanti che si colloca tra il 2100 (al tempo non ancora importato in Italia) ed il 2800. Modello nato in funzione della massima diversificazione dei modelli (4x2, 6x4 ed in alcuni mercati anche 8x4), la versione importata in Italia e ' equipaggiata da un motore di 8250cc, sovralimentato e munito di intercooler, erogante una potenza massima di 250 cv. La cabina che equipaggia questa nuova serie e' la medesima della serie 2800. Viene presentato il 3300 DKX. Questa versione e' equipaggiata con il motore DKX 1160 di 11630 cc e sviluppa una potenza di 330 cv, rappresentando cosi' l'ammiraglia della gamma. Questo modello pero' non sara' mai importato in Italia in quanto altro non e' che la commercializzazione della versione europea dell'italiano DAF 2800 da 353 cv ( la differenza consiste nella omologazione del veicolo riguardante il peso totale complessivo ) ma leggermente meno potente. Per l'estero il DAF 3300 sara' disponibile nel corso degli anni anche in combinazioni 8x2 e 8x4. Per quanto riguarda il mercato italiano, occorre invece fare un passo indietro al 1977: in Italia il DAF 2800 arrivera' solamente nel corso di quell'anno e la prima ad essere venduta dall'importatore italiano e' la versione allora piu' potente, quella con 310 cv ( omologata per un peso complessivo di 38 tonnellate ), mentre l'anno successivo arriva la versione da 353 cv per 44 tonnellate. Questa versione del 2800, disponibile sia trattore per semirimorchi che autotelaio cabinato, e' equipaggiata con il ben noto motore di 11630 cc, 6 cilindri in linea, ma che per il mercato italiano, per la presenza della legge detta "dei supertir" ( che permette il peso massimo complessivo di 44 ton. solamente a combinazioni con motore avente rapporto di 8 cv per tonnellata ), viene portato a sviluppare una potenza di 353 cv, pur mantendo la sigla 2800. Il camion rimane sostanzialmente il medesimo: inizialmente equipaggiato con cambio fuller a 13 marce, dal 1983 puo' essere equiaggiato anche dello ZF16 S 130 a 16 rapporti, ritenuto piu idoneo al veicolo in funzione dell'ottimizzazione del rendimento del motore sui caratteristici percorsi italiani. Rimane, il 2800 DKSI, per quasi un decennio l'ammiraglia top della gamma olandese in Italia, e paradossalmente anche di tutta europa, dove non e' commercializzato e gli utenti si accontentano del 3300 da 330 cv. La rivista Tuttotrasporti ne effettua la prova su strada sul numero di settembre 1983. Il veicolo in prova e' equipaggiato con alcuni dispositivi supplementari aerodinamici inediti ( previsti pero' come optional a partire appunto dal 1983 ) che tendono ad addolcire un po' le linee tese e squadrate della cabina: spoiler inferiore con doppi fari supplementari, spoiler superiore e convogliatori d'aria agli angoli cabina: le trombe pneumatiche e le stripes adesive contribuiscono ad esaltare la personalizzazione del veicolo. La cabina e' sostanzialmente la medesima della "seconda generazione": all'interno sedili con sospensione pneumatica, due cuccette e le tendine perimetrali. Pochi gli optional disponibili, tra le quali va segnalata l'aria condizionata. " Il modello 2805 DKSI, appositamente costruito per adeguarsi ai maggiori livelli di peso consentiti dalla normativa italiana ha dimostrato un'accresciuta validita', grazie all'adozione dell'ottimo cambio ZFa 16 marce. Se ne avvantaggiano le prestazioni e i consumi, sopratutto su percorsi impegnativi come quello della prova su strada. I 353 cv forniti dal 6 cilindri sono piu' che sufficienti per qualsiasi necessita' e sinceramente durante il nostro test non abbiamo sentito la mancanza di una maggiore potenza, persino sui tratti in salita". La prova del mezzo e' fatta trainando un semirimorchio originale DAF a tre assi con sospsensioni pneumatiche, zavorrato, per un peso totale della combinazione, di 43,2 tonnellate, cioe' il limite massimo legale in vigore all'epoca. Il percorso e' quello abituale dei driver della rivista, che percorrono l'Autostrada del Sole, imboccano la camionale della Cisa e ritornano a Milano attraverso la Genova - Milano. Le immagini sono tratte dalla rivista Tuttotrasporti n. 34 di settembre 1983, servizio di Prova su strada del DAF FT 2805 DKSI per gentile concessione dell'editore.Tutti i diritti riservati. © Tuttotrasporti Editoriale Domus 1978. Nel'ottobre del 1984 al Salone di Parigi viene presentata la cabina Space Cab. Il nuovo abitacolo con padiglione rialzato viene previsto in Italia come equipaggiamento opzionale sulla cabina 2800 (sui mercati esteri contraddistinta dalla sigla 3300, come gia' detto sopra la differenza consiste nella omologazione del veicolo riguardante il peso totale complessivo) ad un costo di lit. 6.000.000 + iva, inizialmente solo sulla versione trattore per semirimorchi FT 2805 DKSI. Questa cabina presenta un tetto rialzato di circa 35 cm, che porta cosi' l'altezza interna a complessivi 1,91 mt.
Gia' l'equipaggaimento standard della Space Cab e' notevole: la cabina al suo interno presenta un livello di finitura notevole. Due lettini, armadietti nella parte superiore della cabina, luci di cortesia, predisposizione per il vano cucina (optional), riscaldatore autonomo, sono alcuni elementi che fanno parte delle dotazioni. I due sedili sono previsti di poggiatesta integrato, supporto lombare, riscaldamento elettrico, braccioli. Optional: aria condizionata integrata. Inoltre per quanto riguarda l'esterno sono disponibili la serie completa di fender laterali, spoiler laterali angoli cabina, visiera parasole, spoiler inferiore con doppi fari supplementari, trombe pneumatiche e stripes adesive colorate. Esteticamente inoltre la griglia anteriore posta tra i fari anteriori aumenta di dimensioni ed arriva fino al paraurti, nascondendo maggiormente le parti meccaniche che prima rimanevano a vista, mentre lo spoiler sotto-paraurti viene allungato fino ad arrivare sotto gli scalini anteriori accordandosi con il parafango-ruota.
Nel 1985 esce il progetto ATI. La sigla ATI ( acronimo di Advanced Turbo Intercooling ) contraddistingue tutta la rinnovata gamma dei veicoli industriali. Non si puo' parlare di vero e proprio restyling della gamma in quanto i particolari esterni non subiscono variazioni rispetto alle ben conosciute linee, i mezzi al lancio si presentano nelle presentazioni con verniciatura integrale bianca e inedite strisce adesive. Differenti sono invece gli interventi tecnici che riguardano sopratutto i motori sovralimentati. Numerosi sono gli interventi dei progettisti della casa olandese effettuati sul motore di 11630 cc: la sovralimentazione e' stata riprogettata in funzione delle diverse caratterstiche di carico del turbocompressore, permettendo un notevole miglioramento della combustione ottimizzando cosi' il rendimento del motore ai bassi e medi regimi. Il turbocompressore stesso e' stato ottimizzato (in collaborazione con il fornitore) presentando una inedita turbina ed un diverso girante. Inoltre modifiche alle condutture dell'intercooler ed alla loro forma hanno permesso di ottenere un miglior coefficente di dispersione del calore. Il motore DKZ sempre di 11630 cc nella sua versione di massima potenza eroga ora 372 cv a 2000 giri /min. con una coppia massima di 145 mkg a 1300 giri /min. Viene montato sulla nuova versione che diventa ammiraglia di gamma, il 3600 ATI. Disponibile ovviamente sia nelle versioni trattore per semirimorchi, che autotelai cabinati (4x2 o 6x2) e versioni con cabina lunga o alta (Space Cab o Top Sleeper). Per il mercato italiano rimane ovviamente a listino la versione 2800 con 353 cv. Presentato al Salone di Francoforte di settembre 1985, il 3600 entra a listino in Italia nel novembre successivo. Il prezzo del trattore e' di lit. 109.000.000 (FT 3605 DKZ). Il mezzo non presenta sostanziali modifiche rispetto alle versioni precedenti, se non i fender laterali offerti come optional in equipaggiamento con lo spoiler superiore. 1987: Con la presentazione della nuova serie 95, al Salone di Francoforte del settembre 1987, escono di produzione il 2800, il 3300 e il 3600. Assieme al nuovo arrivato (disponibile nelle versioni 95.350 e 95.380 rispettivamente con potenze di 353 e 383 cv) rimangono a listino in Italia il 2505 DHS (256 cv) e il 3626 6x4 (372 cv) per impieghi cava-cantiere.
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IL KIT |
Il kit del DAF 2800 appare per la prima volta sul catalogo Italeri del 1983, identificato dalla sigla 3300. La versione realizzata da Italeri è quella speciale super accessoriata che la casa olandese aveva presentato al RAI di Amsterdam del febbraio 1982. Si presenta con scarichi verticali cromati, appendici aerodinamiche supplementari, trombe cromate, luci supplementari etc. Come anche sopra riportato in questa occasione la DAF aveva presentato il top di gamma in queste livree particolari denominate "Supertrucks", raggruppando tutti i nuovi arrivati del 1982: un esemplare di 3300 e un esemplare di 2500, oltre anche un esemplare di N2800, ed anche da quest'ultimo Italeri prende spunto per la realizzazione del suo kit. Nel corso degli anni seguiranno poi diverse altre versioni del kit.
Oltre ad Italeri anche la tedesca Revell nei primi anni '80 commercializzo' 3 kit relativamente a DAF: un 3300 trattore, un 3300 canvass truck ed un 3300 canvass truck + trailer. Altro non erano che le stesse stampate della Italeri, con diverse decals., come poi in futuro capitera' diverse volte tra le due aziende. Un altra azienda, la VH, olandese, produsse per poco tempo un paio di kit relativamente al 2800: un trattore 4x2 ed una motrice frigorifera 4x2: i kit erano molto piu' semplici di Italeri, ad esempio la cabina era in un unico pezzo. Prodotti in un numero limitato di esemplari e venduti sono in Olanda, sono pressoche' introvabili. Anche le scatole Revell sono molto difficili da trovare. |